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La resurrezione è in qualche modo collegata con l’alzarsi. Molti preferiscono rimanere nella tomba della propria paura e rassegnazione, delle proprie delusioni e ferite. Si sono sistemati nella tomba perché hanno paura della vita. Alzarsi significa certamente che io possa essere ferito. Quando mi alzo, devo espormi alla vita. Ma di questo molti hanno paura. Così preferiscono rimanere distesi. La parola greca che significa “alzarsi”, egherein, è usata sia per la risurrezione di Gesù che per le molte narrazioni di guarigione, nelle quali Gesù invita i malati ad alzarsi e camminare. In queste narrazioni di guarigione avviene anche una risurrezione. Le persone ricevono il coraggio di sciogliersi dalle catene della propria paura, di non lasciarsi incatenare al letto delle proprie inibizioni e dei propri blocchi., ma di alzarsi, di prendere il lettuccio sotto braccio e camminare. Luca racconta non solamente le narrazioni delle guarigioni compiute da Gesù, ma anche quelle compiute dagli apostoli. In esse il mistero della resurrezione continua nei discepoli. Luca vuole mostrarci che la resurrezione non è stato un evento unico, ma che, credendo nella risurrezione di Gesù, sperimentiamo contemporaneamente una risurrezione in noi stessi e possiamo risvegliare altri alla vita.