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N el momento in cui entra nella fase risolutiva in Parla-
mento il dibattito sulle c.d. “unioni civili” di persone

dello stesso sesso, ci proponiamo di usare esclusiva-
mente la ragione per offrire elementi di riflessione

non solo ai parlamentari, ma a tutti coloro che, in vario modo,

contribuiscono a formare l’opinione pubblica.

La nostra meditazione si soffermerà più sugli aspetti posi-
tivi dei temi in discussione che su quelli negativi. Auspichiamo,

cioè, che il dibattito sulle c.d. “unioni civili” costituisca l’occa-
sione per riscoprire la bellezza e il significato più profondo e

vero del matrimonio.

Il nostro è un “appello alla ragione” come strumento a di-
sposizione di tutti per ricercare la verità e la giustizia. Perciò

partiamo dalla rilettura di due testi la cui indiscussa autorità si

fonda sulla loro natura di affermazioni di ragione universale.

Il primo testo è l’art. 16 della Dichiarazione universale dei

diritti dell’uomo. Vi si legge: “La famiglia è il nucleo della so-
cietà e dello Stato e come tale deve essere riconosciuta e pro-
tetta”. [...]

 

Il Don

don Alberto Cinghia